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Daniele De Benedetti  è nato a Catania l’11 maggio del 1950 nel cuore della “civitas”, fra il Castello Ursino e il Porto, nella strada dove era il vecchio macello equino e le botteghe dei conciatori di pelle, fabbri, falegnami, ciabattini, cestai e “nassari”, che nei primi del '900 ospitarono  i 500 fornai che lavoravano nel primo panificio comunale d'Italia che produceva 60.000 chili di pane al giorno. Rimase attivo solo alcuni anni, ne fu decretata la chiusura nel 1906. Il nome della strada rimane ancora.

Daniele sin da piccolo osservava con interesse il modo di lavorare degli artigiani nelle loro botteghe a cielo aperto e negli innumerevoli cantieri edili che provvedevano alle ricostruzioni ed ai restauri nell’immediato dopoguerra. Affascinato da tutto ciò che funzionava ad energia elettrica, non perdeva occasione per smontare e rimontare qualsiasi apparecchiatura che gli capitava fra le mani.

All’età di 5 anni si trova sui banchi di scuola, dove cercavano d’insegnargli quello che lui avrebbe voluto scoprire da sé, a suo modo.

La scuola è stata una sfida fra la sua voglia di sapere "oltre", attraverso l’esperienza diretta e i metodi improvvisati della maggior parte dei suoi insegnanti, che dopo aver rubacchiato una quasi laurea durante la guerra si erano intrufolati, per chissà quali meriti, nell’insegnamento.

Pescatori, meccanici, venditori ambulanti, muratori, poliziotti, si sostituivano al corpo docente così accadeva che, nonostante un curriculum scolastico a dir poco anomalo, Daniele conseguiva il diploma di ragioniere a pieni voti tanto da guadagnargli il presalario e l’esonero dal pagamento delle tasse universitarie.

Ora i docenti universitari di Economia e Commercio erano per lui una specie di terra promessa, seguiva tutte le lezioni affascinato, li braccava ai seminari. Il ’68 aveva dato i sui frutti ora l’Università per gli studenti era più “cosa nostra” ma i baroni c’erano… e il termine poteva suonare ambiguo.

Stava barcollando, si era trovato un lavoretto, l’esperienza universitaria minacciava di farsi lunga, un annuncio sul Corriere della Sera lo scaraventò nel futuro: niente poco di meno che  la mitica IBM gli comunicò che aveva superato i suoi infallibili test di selezione e che sarebbe stato assunto nello stabilimento di Vimercate in provincia di Milano, nel cuore della Brianza, come contabile. Aveva 23 anni.

In IBM, i mesi presso i centri d’istruzione sparsi qui e là nel mondo si alternavano ai mesi di lavoro in ufficio. “THINK” era scritto sul retro del segnaposto sulla sua scrivania, “CONTROLLO FINANZIARIO” era scritto, insieme con nome, codice personale e ufficio di appartenenza, su un cartellino che pendeva dal taschino della sua giacca, come un prezzo dalla giacca di un manichino. Una volta che aveva dimenticato di toglierlo all’uscita dalla fabbrica ed era entrato in un negozio, mentre aspettava il suo turno, un commesso gli si era avvicinato chiedendogli di aver pazienza che il commercialista l’avevano già chiamato e sarebbe venuto subito a portare  i“libri”.

Finalmente il percorso formativo di 320 ore in aula più la partecipazione a decine di “case study” su casi reali nel corso di 4 anni, più che un Master in Finance and Business Administration dei nostri giorni, era compiuto. Ora l’IBM sapeva di essere in buone mani, beata lei, “Daniele aveva un titolo superiore ad una qualsiasi laurea conseguita in Italia”, così dissero, ma Daniele doveva solo pedalare altrimenti addio promozioni e addio aumenti.

E così fra promozioni e “job rotation” venivano le esperienze come: Responsabile Contabilità Industriale Stabilimenti, Responsabile Piani e controlli di gestione, Analista Finanziario IBM Customer Financing, Responsabile Formazione, Responsabile redazione pubblicazioni ITALY FINANCE, Responsabile Marketing Finanziario e formazione Business Partners,  Responsabile Organizzazione e comunicazioni ufficiali, – Coordinatore Rapporti Università ed enti.

Il perfezionamento della lingua inglese così come le conoscenze informatiche certamente non potevano essere trascurate perché quotidianamente indispensabili. Divengono per lui familiari  i software gestionali maggiormente diffusi, alcuni linguaggi fra i quali: C, Visual Basic, programmi per costruire i Data Base Relazionali, linguaggi per la loro interrogazione come SQL, oltre a  sistemi operativi, control program, editor, in ambiente host e Personal computer a cui si aggiunse da ultimo l’utilizzo professionale di Internet e degli applicativi in ambiente Windows-Office.

Negli anni ’80 nasceva il nuovo stabilimento IBM di Santa Palomba a sud di Roma sulla Ardeatina, ultimo lembo della fu Cassa del Mezzogiorno. Pionieri tuttofare urgevano per lo “start up” Daniele era fra quelli che oggi possono dire “c’ero anch’io”, così disse uno dei suoi direttori durante un discorso ufficiale. Daniele si dava da fare e così arrivava l’ 11 marzo del 1985 l’ IBM QUALITY IMPROVEMENT ACHIEVEMENT (Blu Achievement) il secondo in assoluto dato in Italia dopo il primo dato contestualmente al suo Direttore. Daniele stabilisce la sua residenza ad Aprilia, cittadina che si stende a valle dei Castelli Romani nel comprensorio della provincia di Latina.

Seguivano sei anni di attività febbrile in azienda, d’innovazione, di relazioni esterne, ma che gli lasciano spazio per conseguire la vilipesa laurea italiana in  Sociologiaindirizzo economico aziendale con 107/110 da lui ricordata come un’esperienza costruttiva e riabilitativa, ai suoi occhi, del corpo docente italiano.  Adesso era il Dott. Daniele De Benedetti.

Nel dicembre del 1991 si costituiva l’IBM CUSTOMER FINANCING. Pionieri tuttofare urgevano per lo “start up”, il Dott. Daniele De Benedetti è fra quelli che oggi possono dire “c’ero anch’io”, così disse un’altro dei suoi direttori durante un discorso ufficiale, (dovevano averlo raccomandato in qualche corso manageriale per la motivazione delle risorse umane per alta dirigenza).

Nel gennaio del 1994 l’IBM decideva che doveva ridimensionarsi in Italia e avanzava delle buone proposte ai suoi dirigenti e quadri in esubero, anche questa volta fra  i più di 900 che hanno accettato, “c’era anche lui” e fu tra quelli che hanno dato vita, per la maggior parte, ad attività professionali ed imprenditoriali.

Dopo una iniziale collaborazione esterna con la stessa IBM, nel 1996 il Dott. Daniele De Benedetti ha iniziato l’attività di Consulente di Organizzazione e Direzione Aziendale come lavoratore autonomo, occupandosi principalmente di organizzazione e gestione reti di vendita proprietarie e in franchising, relazioni esterne, valutazione economiche gare e appalti, realizzazione processi produttivi vigilati conto proprio e conto terzi, gestione budget, controllo ROE, ROI, EVA, ricoprendo qualche volta anche incarichi di Amministratore Unico, Direttore Amministrativo, Direttore del Personale e Direttore Commerciale a contratto presso PMI italiane con fatturato medio € 15.000.000.,00 con in media 40 dipendenti. Attività che conduce ad oggi in collaborazione con studi di commercialisti, avvocati, ingegneri e una primaria finanziaria di emanazione del più importante gruppo Bancario Italiano.

L’attività ha avuto successo nell'assistere le aziende, in maggior parte PMI, che, per endemici motivi strutturali, non hanno convenienza a mantenere un permanente staff direzionale e di solito accentrano tutte le responsabilità delle varie funzioni aziendali sulla proprietà la quale può non avere specifiche competenze  o pur avendole, in concomitanza del sorgere simultaneo di problemi in più funzioni, si trova nella necessità di affidare ad una professionalità esterna diversi ruoli. In tali casi il dott. Daniele De Benedetti ha gestito sempre gli incarichi con professionalità districandosi egregiamente in realtà diverse e in momenti critici.

Attività come la riqualificazione interna, l'analisi di posizionamento, la costituzione della rete commerciale lo hanno  indotto a cercare e mantenere la collaborazione di professionisti ed aziende con le quali agire in sinergia. Questo ad oggi ha portato reciproci vantaggi nella crescita professionale e nello sviluppo commerciale delle singole attività che di volta in volta ha coinvolte, ricercandole soprattutto fra quelle che, in qualche modo, manifestano necessità di espandersi e consolidarsi perchè è più probabile ottenere da queste una maggiore determinazione a conseguire gli obiettivi necessari a portare a termine con successo gl’incarichi.

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